Un uomo è stato ucciso mercoledì a Washington, un altro è stato incappucciato e asfissiato a marzo, ma il video è stato reso pubblico solo ora.
Dopo mesi di protesta contro la violenza da parte della polizia, non sembrano fermarsi questi brutali episodi.
Un 18enne afroamericano, Deon Kay, è stato ucciso a Washington da un agente che lo aveva fermato per un controllo nella notte.
Il ragazzo è stato colpito da un proiettile ed è morto in ospedale. Secondo un comunicato della polizia, il giovane “aveva brandito un’arma da fuoco”.
Il caso Prude
La famiglia di Daniel Prude, un afroamericano di 30 anni, ha reso pubblico il video in cui lui viene aggredito dalla polizia. Prude, affetto da disturbi mentali, correva nudo per strada a Rochester, sobborgo alle porte di New York. L’episodio risale al 30 marzo.
E’ morto asfissiato a causa dell’ennesimo atto di violenza da parte della polizia statunitense. Gli agenti che lo avevano fermato lo hanno ammanettato mettendogli poi un cappuccio e premendo il suo viso sull’asfalto, per almeno due minuti.
L’uomo è morto sette giorni dopo in ospedale, dove era stato ricoverato in fin di vita.
Originario di Chicago, Prude si era recato a Rochester per una visita con la sua famiglia.
La polizia è intervenuta dopo che il fratello Joe aveva chiamato il 911, per denunciare la scomparsa del congiunto dall’abitazione, spiegando che soffriva di disturbi mentali.
Il video registrato dalla bodycam di un agente
Il video mostra l’uomo che corre svestito per strada. I poliziotti intervengono ordinandogli di mettersi a terra. Il ragazzo obbedisce e mette le mani dietro alla nuca: appare molto agitato e urla mentre lo ammanettano.
Gli agenti poi gli infilano in testa una maschera “antisputo”, utilizzata per proteggere i poliziotti dalla saliva delle persone fermate, specialmente in tempi di pandemia.
Prude nel video supplica gli agenti affinché gli venga tolto quel cappuccio, perché non lo fa respirare. L’agente, invece, sbatte la sua testa a terra e poi con due mani la tiene premuta contro l’asfalto, urlando all’uomo:” Basta sputare!”.
Intanto, tra gemiti e grugniti, un altro agente gli mette un ginocchio sulla schiena.
Gli agenti appaiono preoccupati solo quanto il trentenne inizia a vomitare, poco prima di rimanere privo di sensi.
Ora gli agenti sono indagati dalla procura di New York. La perizia del medico legale parla di “omicidio causato dalle complicazioni di un’asfissia dovute a una coercizione fisica”.
Come George Floyd
Il video toccante ricorda l’episodio di George Floyd, ucciso dalla polizia di Minneapolis, lo scorso 25 maggio.
Fermato da una pattuglia, perché sospettato di aver acquistato sigarette con banconota contraffatta, per più di 8 minuti è stato costretto a rimanere a terra, mentre un agente gli premeva un ginocchio sul collo.
Floyd, come Prude, si lamentava perché “non riusciva a respirare”. L’uomo ha poi perso conoscenza ed è morto in ospedale.
E’ stata proprio la morte di Floyd ad innescare un’ondata di proteste contro il razzismo, tuttora in corso. Queste si sono riaccese soprattutto dal 23 agosto, quando un altro afroamericano, Jacob Blake, è stato ferito alle spalle con dodici proiettili dalla polizia di Kenosha, nel Wisconsin.
Fonte:
ambasciator.it
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STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.