Valeria, la ragazza che ha documentato sui social la guerra in Ucraina, ora inizia la sua nuova vita in Polonia
Valeria Shashenok, conosciuta su Instagram e TikTok come @valerisssh, è divenuta virale sui social per aver documentato con grande coraggio, ma anche molta ironia, la guerra in Ucraina. Con video semplici, ma molto forti, ci ha mostrato gli edifici distrutti dai bombardamenti della Russia e ci ha fatto entrare nel suo bunker in Ucraina, dove vive con i suoi genitori. Il tutto condito con riferimenti anche all’Italia, paese che ama molto, utilizzando canzoni appartenenti allo stivale per dare un tocco di allegria a contenuti che invece sono molto crudi e toccanti.
La missione di Valeria Shashenok
Un gesto, quello di Valeria, fotografa ventenne di Chernihiv, che ha rappresentato per lei una vera e propria missione.
Infatti, in un’intervista alla CNN, quando le è stato chiesto come mai abbia cominciato a rendere pubblici questi video su TikTok, Valeria Shashenok ha risposto:
“Sento che questa è la mia missione: mostrare alle persone come appare la vita reale. Molte persone russe mi scrivono ‘siamo con te’. In Russia, molte notizie sono false. E la maggior parte delle persone non crede che nel mio Paese ci sia una guerra. La mia missione è mostrare al mondo intero quello che sta accadendo ora nella vita reale, e ora si può vedere la guerra su TikTok.”
Valeria e l’amore per l’Italia (e l’amore dell’Italia per lei)
Le dichiarazioni d’amore verso l’Italia nei suoi video, hanno fatto sì che diverse riviste italiane si siano interessate alla sua storia.
A Cosmpolitan ha rivelato:
“Inizialmente mi hanno scritto molti russi (ora TikTok ha sospeso il suo servizio in Russia in seguito alla legge sulla sicurezza che prevede pene per la diffusione di notizie ritenute false, ndr). Avevano tutti un’idea diversa rispetto la verità e brutalità che stava accadendo tra i nostri confini, ma non volevo spendere le mie energie per questi uomini. Le persone intelligenti conoscono la realtà dei fatti”.
E poi:
“Ogni giorno mi sveglio, leggo le notizie e mi informo su come stanno i miei amici, bevo il caffè e sogno di essere in Italia. Poi esco, osservo il cielo, sento il rumore delle bombe e delle sirene. Quando rientro edito video e organizzo la mia vita per quando riuscirò ad andarmene. Sto cercando un modo per uscire dal Paese, purtroppo i miei genitori vogliono rimanere qui, non vogliono lasciare la loro terra. Io vorrei arrivare in Italia, in passato sono stata a Roma e a Bologna, mi sono innamorata del vostro Paese. Vorrei davvero partire per trovare un lavoro e rimanere lì”.
Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, emerge l’incredulità di questa giovane donna di fronte a tanta crudeltà:
“Forse può suonare strano, ma quando vedo le foto dell’Ucraina oggi, come gli edifici crollati, mi sembra un film. Non riesco a credere che stia davvero succedendo ora, in questo momento storico. Non riesco a credere che ti sto parlando da questo bunker, da cui è meglio non uscire ora perché nella mia città ci sono i carri armati e le bombe dei russi. Quando giro i video penso solo a come posso fare dei video che siano belli per me e pensati per un pubblico. Così cerco di aiutare il mio Paese”.
La fuga di Valeria Shashenok dall’Ucraina
Qualche giorno fa Valeria è riuscita a fuggire dall’Ucraina. La giovane, infatti, ha raggiunto la Polonia documentando il lungo viaggio che ha condotto su Instagram. Ha postato in seguito un TikTok in cui ha riassunto il suo estenuante viaggio, avente come didascalia “How I evacuated from Ukraine“, ossia “Come sono scappata dall’Ucraina“.
Nel video in questione, Valeria mostra ogni istante del viaggio. Possiamo vedere in questo video che la ragazza è scappata dalla sua città in macchina per raggiungere prima la stazione di Kiev e in un secondo momento quella di Lviv. Per raggiungere la capitale della Polonia, Varsavia, è stata costretta a compiere un lungo e faticosissimo viaggio di 10 ore sul treno, in piedi. Alla fine del video, si è sfogata, scrivendo: “È stato il peggior viaggio della mia vita! Grazie Putin“.