La “sfortuna” a Napoli e nel mondo
Cosa c’è di più funesto di un venerdì 17? Un venerdì 17 con lo sciopero generale in tutta Italia! Eh sì, perché non bastava la superstizione, in questa giornata ci hanno messo il carico anche i sindacati. Poveri napoletani, oggi sarà davvero una giornata nera! Niente mezzi (ma a questo siamo già temprati), niente scuole, niente uffici pubblici! “Non è vero, ma ci credo”, questa sarà la frase che almeno una volta oggi verrà esclamata da qualsiasi abitante di questa città.
Ma perché il venerdì 17 fa così paura? Le risposte nei secoli si sono intrecciate a tante leggende: la prima riguarderebbe Gesù, che sarebbe morto un venerdì. Inoltre, secondo la Bibbia, il diluvio universale sarebbe iniziato il 17 del secondo mese e sarebbe terminato il 17 del settimo mese.
Ancora, nell’antica Grecia, i pitagorici disprezzavano questo numero perché si trovava fra il 16 e il 18, due numeri considerati sacri ovvero la pura rappresentazione dei quadrilateri 4×4 e 3×6. Per i romani, l’anagramma del numero XVII, che è VIXI, si traduce con “vissi”, ossia “sono morto” e, ancora, ai tempi della Rivoluzione Francese, Luigi XVII non riuscì a salire al trono e morì in carcere.
Nella Cabala, invece, una delle poche eccezioni positive, è un numero benefico, poiché è il risultato della somma numerica delle lettere ebraiche têt (9)+ waw (6)+ bêth (2), che lette nell’ordine danno la parola tôv «buono, bene». La smorfia napoletana, però, non lascia spazio a dubbi e non ammette eccezioni, decretando il significato del numero 17: la disgrazia!
«Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male», diceva il grande Eduardo De Filippo. Ci sono dei trucchetti, infatti, che ogni napoletano utilizza in questa data per allontanare un po’ la sfortuna. Non far cadere sale e olio sia a terra che sulla tavola, evitare di incrociare le posate sia sulla tavola che sul piatto, tenere il pane rivolto verso l’alto, non appoggiare spazzole sul letto, non scendere dal lato sinistro del letto, non indossare vestiti di colore viola, non passare sotto a una scala aperta oppure semplicemente appoggiata a una parete.
Il numero 17 però è un numero antipatico maggiormente agli italiani, soprattutto ai napoletani. Nel resto del mondo infatti, queste credenze e queste superstizioni sono legate al numero 13. Nei Paesi anglosassoni, per esempio, il giorno sfortunato è venerdì 13, mentre in Spagna, Grecia e Sudamerica è il martedì 13.
Ma il 13 e il 17 non sono certo gli unici numeri sfortunati del mondo. In Cina, Giappone e Corea del Sud, il numero 4 porta sfortuna perché la pronuncia cinese (shi).è simile a quello della parola morte. Restate lontani anche dal numero 7 perché il settimo mese del calendario cinese è il mese dei fantasmi, e corrisponde al ritorno delle anime dei defunti sulla Terra.
In America, non è difficile immaginarlo, esistono superstizioni legate al numero 11, nate a seguito della tragedia dell’11 settembre 2001: il numero del primo volo dirottato era l’American Airlines 11, che aveva 92 passeggeri (9 + 2 = 11). Inoltre l’11 settembre fosse il 254esimo giorno dell’anno (2+5+4 = 11). In India il 26 non gode di buona fama: il 26 gennaio del 2001 ci fu il terremoto di Gurjat, il 26 dicembre del 2004 lo tsunami in Oceano Indiano (dove morirono 230 mila persone). Ancora: gli attentati di Guwahati e di Mumbai avvennero sempre nel giorno fatidico, rispettivamente nel maggio 2007 e nel novembre 2008. In Australia, dal 1929, il numero 87 ha una fama sinistra, soprattutto sui campi di cricket. Tutta colpa del campione Keith Miller che aveva individuato in questo numero una serie di disgrazie avvenute sui campi di gioco.
Ma, alla fine, se è vero che Matilde Serao diceva “tutte le superstizioni del mondo sono raccolte a Napoli“, è pur vero che la nostra capacità di trovare ad ogni problema una soluzione, è completamente made in Naples… e questa ce la invidia tutto il mondo!