Enrico Piaggio e la creazione della Vespa
Correva l’anno 1946. Il 23 aprile di settantacinque anni fa Enrico Piaggio presentava un brevetto per la realizzazione di un nuovo veicolo a due ruote, la Vespa. All’epoca si trattava “solo” di un semplice scooter;
ma, col passare degli anni, sarebbe divenuto molto di più, ergendosi a simbolo del Bel Paese nel mondo ed icona di stile ed eleganza.
Il nuovo modello della Piaggio dalle linee sorprendenti, fu progettato dall’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio. Le forme pioneristiche del ciclomotore suscitarono, oltre che incredibile entusiasmo e forte stupore, non poche perplessità inizialmente.
Storie non ufficiali, ma indubbiamente romantiche, vedono lo stesso Enrico Piaggio reagire in modo estremante meravigliato dinanzi alla presentazione del nuovo modello.
“Come farà a reggere due persone con quel vitino da vespa?”
Enrico Piaggio
Vespa, appunto, il nome del piccolo ciclomotore.
Gli inizi della Vespa
Che questa storia sia vera oppure no, resta il fatto che “la motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica”, o più semplicemente Vespa, non solo si dimostrerà in grado di reggere due persone, ma anche di entrare nelle vite di milioni di individui ergendosi a simbolo di eccellenza italiana nel mondo.
Enrico Piaggio, infatti, ne riconobbe subito il valore. Avviò, dopo la sua presentazione al prestigioso Circolo del Golf di Roma, la produzione in serie di duemila esemplari della prima Vespa 98cc nello stabilimento storico di Pontedera.
La Piaggio introdusse la Vespa 98cc in due versioni e con due prezzi: 55.000 lire per la versione “normale” e 61.000 per la versione “lusso”.
Solo pochi mesi dopo, nel 1947, fu introdotta nei mercati la Vespa 125. Il nuovo modello ribadì l’eccezionalità del progetto, arrivando agli inizi degli anni Cinquanta ad essere prodotta per il mercato tedesco, inglese e francese.
Si tratta solo dei primi di una lunga serie di modelli destinati ad accompagnare l’Italia nel suo percorso di crescita e di benessere economico.
Un’icona di stile
La Vespa, il miracolo della Piaggio divenuto realtà, nel corso degli anni si è resa protagonista di fenomeni sociali e di costume. Innumerevoli sono state le sue apparizioni e citazioni in opere cinematografiche e musicali. Il piccolo scooter di Enrico Piaggio si è trasformato ben presto da semplice bene concepito per lo spostamento, a brand globale.
Non è un caso che il piccolo ciclomotore italiano oggi faccia parte della collezione permanente del triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York.
Indimenticabili e scolpiti nei cuori di ogni appassionato di cinema, resteranno le sequenze di Gregory Peck e Audrey Hepburn che percorrono le strade di Roma in sella a una V30T, in Vacanze Romane.
La nuova giovinezza della Vespa
Un successo planetario che non mostra segnali di invecchiamento. Il nuovo millennio, infatti, ha inaugurato l’era della seconda giovinezza della piccola icona italiana. Sempre al passo coi tempi, il piccolo scooter ha vissuto una crescita esponenziale che solo nell’ultimo decennio ha portato la Piaggio a realizzare più di un milione e ottocentomila nuove Vespa negli stabilimenti di Pontedera, oltre che nelle nuove sedi ubicate in Vietnam ed India.
Vespa, sinonimo di garanzia, eleganza e qualità italiana dal 1946 vanta ben 19 milioni di esemplari venduti in 83 paesi. Una signora che a 75 anni dalla sua creazione non mostra segni d’età e la cui luce, su questo non c’è dubbio, continuerà a brillare ancora a lungo.