L’universo intero racchiuso in un abbraccio

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Un universo racchiuso in un abbraccio: girare il mondo, attraversare mari, oltrepassare confini e scoprire che solo un abbraccio placa un’anima tormentata

“Prendiamo un’areo, un treno o un autobus, andiamo via di qui.” Quanti di voi hanno pronunciato almeno una volta nella vita questa frase? Viaggiare, una parola che solo pronunciandola ti fa essere altrove, insegna l’arte di saper guardare oltre la punta del proprio naso, con i propri occhi. Insegna ad allargare i propri orizzonti se solo si è nella condizione di volerlo fare, insegna l’arte di saper adattarsi a nuove culture, a nuovi modi di pensare, di vivere.

Quanti di voi si sono tuffati in quell’universo tecnologico per prenotare il primo biglietto e assaporare quell’aria di libertà? Riflettendoci, al giorno d’oggi, basta un “clic, prenotazione effettuata” e sei già catapultato dall’altra parte del mondo; e allora incominci a pensare a quanto possa essere entusiasmante quel posto, a quanto non vedi l’ora di toccare con mano quella libertà che da un po’ sembra essersi trasformata in una gabbia terrificante di pensieri distruttivi.

Basta un: “clic, prenotazione effettuata” e si inizia il viaggio

Allora si, prenotiamo un biglietto che ci faccia fare un tour pazzesco di un Italia tutta da scoprire. Varie tappe, ognuna con una storia diversa: Napoli con i suoi infiniti vicoli ricchi di cultura, con le sue terrazze panoramiche lussuose che si affacciano sul golfo di Pozzuoli, Capri, Nisida, Procida, Ischia. Goethe diceva di Napoli:

Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!

Johann Wolfgang von Goethe

Roma con il Colosseo, il Foro Romano, l’intoccabile Fontana di Trevi.

Nominate Roma; è la pietra di paragone che scernerà l’ottone dall’oro. Roma è la lupa che ci nutre delle sue mammelle; e chi non bevve di quel latte, non se ne intende.

Ippolito Nievo

Firenze e il Ponte Vecchio, la Cupola del Brunelleschi, la Galleria degli Uffizi, Piazza della Signoria; con la maestria della sua arte, culla della cultura, terra natia della letteratura.

Il «mistero dei tetti» di Firenze è tutto qui: essi sono, con la Cupola, quasi un «sacramento» che si fa specchio e diffusore della bellezza, della purità e della pace celeste!

Giorgio La Pira

Ecco, l’Italia è ricca di bellezza, gli occhi attraverso questi magnificenti posti sono diventati pozzi di cultura, le mani toccano il senso del sacrificio che ogni mura della città erge in piedi, la bocca assapora il gusto della differenza. Allora sì, viaggiare ti fa percepire la libertà sotto un punto di vista unico ed inimitabile, ma non ti spoglia dai tormenti, da quelle insicurezze di cui la nostra anima si attanaglia.

Un viaggio immenso per il mondo e ritrovare il mondo in un abbraccio

A volte scappare per liberarsi dai pesi non è sempre la scelta migliore e, per quanti posti al mondo possiamo visitare, bisogna fermarsi ogni tanto e capire che il miglior viaggio al mondo che possiamo fare è racchiuso nella potenza di un abbraccio. Viaggiare ci insegna a sviluppare le nostre facoltà visive, l’abbraccio insegna a sentire. Sentire il silenzio e al tempo stesso il tormento dell’anima. L’abbraccio è un tempio sacro, retto da colonne emotive e corporee di due persone che trovano la loro dimensione l’uno nell’altra.

C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età.
Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare.

Alda Merini

Abbracciarsi dovrebbe essere uno dei nostri nutrimenti essenziali, per ritrovare il nostro vero “io” nell’incontro con l’altro, per mostrarci nudi dalle insicurezze, dalle incertezze e da quelle paure di cui si permea il nostro mondo. Emily Dickinson ha scritto: “quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo“; perché abbracciare e lasciarsi abbracciare richiede il lusso di lasciarsi andare alla potenza del bene, un bene trasmissibile nel contatto di due anime e due corpi che si uniscono e quasi per osmosi si attraversano.

“E allora per quanti chilometri possiamo percorrere, per quanti treni e aerei possiamo prendere, l’unico mondo nel quale ognuno di noi dovrebbe perdersi sono le braccia di chi ama“.

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