Voto ai 16enni: quanto si può essere pro?

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Voto e 16 anni: una questione aperta

L’estensione del voto a 16 anni di età, è una delle questioni più chiacchierate negli ultimi giorni, a causa di un intervento del nuovo segretario Pd Enrico Letta. Nel discorso introduttivo, infatti, Letta ha contemplato la possibilità di far votare i 16enni, quindi non più semplicemente coloro che hanno compiuto i 18 anni, ma anche coloro che sono alle superiori.
Il dibattito è, in realtà, ripreso abbastanza spesso e periodicamente. Si tratta dell’opportunità di dare voce concreta ai giovani attraverso l’espressione più democratica possibile: carta e penna. In un mondo che è delle nuove generazioni, che vive in funzione di istanze nuove ed ignorate dai boomer, è certo che aprirgli uno spiraglio nella partecipazione attiva alla vita pubblica potrebbe essere significativo.

Che differenza c’è tra un ragazzo di 16 anni e uno di 18?

C’è da domandarsi però, quanta risolutezza e maturità ci sia in un ragazzo appena di sedici anni. E non si fraintenda, non si ritiene che le scelte di un giovane non possano essere incisive e importanti, ma è evidente che si possa mancare di formazione e discernimento. Qualcuno potrebbe obiettare che potrebbe essere lo stesso per un 18enne e che ci passa in fondo davvero poco. È evidente che l’età può essere in alcuni casi semplicemente un numero, ma non bisogna ignorare il fatto che uno studente di 18 anni si esponga maggiormente a nuove possibilità di crescita. A 18 anni generalmente si terminano gli studi, si decide per il proprio futuro, si prendono decisioni rilevanti, personali ed afferenti alla comunità. Si è più proiettati ad esprimere pareri ed a convogliarli poi in una dimensione comune, di tutti. Perché sì, il voto è sacrosanto e importantissimo, va ponderato, pensato e “strapensato”.

Nessuno mette in dubbio la capacità e l’analisi di un giovanissimo…

Anzi a tratti molti giovanissimi potrebbero scalzare gli adulti per maturità e senso di appartenenza. Bisogna, però, sempre assicurarsi la formazione della persona e non sacrificarla mai per una sfida o per una forzatura. I 16enni che non possono votare ora, sono quelli che a 18 anni apprezzano con ancora più senso critico il grande potere che gli è affidato. Non è facile essere giovani e non è sempre facile addossarsi una responsabilità quando nessuno ti ha preparato per farlo. Il presidente della Repubblica, ha parlato tanto di costruttori in questo periodo e sa bene che bisogna costruire sempre con calma ed attenzione alla persona. Quindi voto si ma, forse, a tempo debito.

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